mercoledì 25 marzo 2009

Un compleanno ancora

Un compleanno ancora 

Un compleanno ancora
Dimmi chi ringraziare 
Per averti al mio fianco
Potrei provar col cielo
Potrei farlo anche ora
Ecco 
Quasi come pregare
Ma non sarei sincera 
Credo solo alla terra 
Ai tuoi gesti sicuri 
A parole che sento 
No, nessuna preghiera 
Penso 
Che a te devo il sorriso 
Quando il tempo è pesante 
A te devo ogni viaggio 
Sulla strada in discesa 
Grazie 
Per gli auguri più veri 
Quelli saldi nel tempo 
Solo tu sei importante 
E non devo cercare 
Su nel cielo o nel mare
Un compleanno ancora 
Per quel piccolo gesto
Che l’amore misura 
Ti ringrazio anche ora

( Sara Ferraglia)

sabato 21 marzo 2009

1° giorno di primavera

Sono sempre le donne

Sono sempre le donne
 che ad ogni primavera vestono i davanzali 
di primule e giacinti
 le donne, sempre loro sempre uguali
 Donne dai cuori variopinti
 Uomini ai giardinetti portano in giro i cani
 e pestano le viole 
Uomini la sigaretta accesa 
non vedono la gemma 
sbocciare oltre il fumo
 Mentre invece le donne 
ad ogni primavera arieggiano le stanze 
le donne, sempre loro a spargere profumo
 anche se il cuore pesa.

( Sara Ferraglia )

martedì 17 marzo 2009

Una "non poesia" per un evento che è sempre poesia...

Il nostro codice segreto

( “ Chi parla così forte? Che rumore! Io stavo meglio là dentro, aiuto che succede?”)
Ti ho toccata, accarezzata, fiutata e ci siamo scambiate il nostro indelebile codice segreto e tu, piccolo corpo ancora chiuso al mondo esterno, hai a disposizione solo questo per comunicare con me, per sentire che le nostre carni si sono staccate ma ci apparteniamo ancora.
  (“ Non posso parlare, non sono capace… ma so chi sei. Però adesso ho fame…Non m’importa di nient’altro al mondo, solo della mia fame.”)
La tua manina rosa e un pò rugosa si aggrappa al mio seno, lo stringe e la tua bocca non smette di cercare e di succhiare e alla fine si stacca: la tua espressione ora è di pace e sazietà mentre ti addormenti fra le mie braccia. Lentamente mi alzo e ti poso nella culla.
  ( “ Eh no! Così non mi piace mica tanto! C’era più caldo prima e poi mi piaceva come mi facevi dondolare…dai, prendimi ancora in braccio altrimenti piango…Ok…allora piango!”) 
 Dobbiamo imparare a vivere staccate, piccolina mia, dobbiamo imparare che ora abbiamo due vite, capisci? La risposta è nel tuo pianto, che, da intermittente mugugno, diventa assordante grido di rabbia, che rende paonazzo il tuo viso. E va bene…ancora un attimo di coccole, vieni… “Dondola, dondola e il vento la spinge, cattura le stelle per i suoi desideri…” canto piano piano e tu ti calmi
  ( “ C’è tempo mamma per imparare a staccarci! Adesso stiamo così che ci sto meglio!”)
Passeranno troppo in fretta questi giorni… e i mesi… e gli anni… e non torneranno più ma non perderemo mai il nostro codice segreto.

( Sara Ferraglia )

Scritto anni fa per mia figlia e dedicato oggi ad Anita e Francesca

lunedì 16 marzo 2009

E finalmente...alle 23,45..

A N I T A

Anita appena nata
Per te
Nubi di panna rosa
Per te
Immacolati sogni
Tenera e delicata
Tu sei
Angelo che riposa

giovedì 12 marzo 2009

Il Calicantus

Il Calicantus

La mia amica sospira 
Sai, da tempo non mi vesto 
Mi copro solamente
 E poi non mangio 
Mi nutro
 E più nessuno aspetto
 Siamo così vicine
 Sull’orlo del giardino 
Ove è fiorito ancora Il calicantus
 La vita è prepotente
 Ha sempre la pretesa 
Di far finire tutto 
Anche il dolore 
Se no per qual motivo
 Fiorisce ogni febbraio 
Questo fiore?

( Sara Ferraglia )

martedì 10 marzo 2009

Tempo virtuale

Tempo virtuale


Io mi ricordo ora 
quando aveva un senso la Parola.
 L’amico era l’Amico ,
 l’amore era l’Amore
 Non eravamo ancora mascherati nei blog. 
 Io mi ricordo ancora
 quando aveva un senso l'emozione
 e sollevare un sasso ad anima scoperta ,
 quando aprivi la porta ad un cuore sincero. 
 No, non mi metto in lista 
per diventar tuo amico .
 Condividere foto? 
Visualizza il profilo?
 No, credo ancora che esista 
oltre il mondo virtuale
 la Persona reale.

( Sara Ferraglia )

domenica 8 marzo 2009

8 marzo...ancora

Al mio cuore, di domenica

Ti ringrazio, cuore mio:

non ciondoli, ti dai da fare

senza lusinghe, senza premio,

per innata diligenza.

Hai settanta meriti al minuto.

Ogni tua sistole

è come spingere una barca

in mare aperto

per un viaggio intorno al mondo.

Ti ringrazio, cuore mio:

volta per volta

mi estrai dal tutto,

separata anche nel sonno.

Badi che sognando non trapassi in quel volo,

nel volo

per cui non occorrono le ali.

Ti ringrazio, cuore mio:

mi sono svegliata di nuovo

e benchè sia domenica,

giorno di riposo,

sotto le costole

continua il solito viavai prefestivo.

( Wislawa Szymborska )