sabato 13 febbraio 2010

I resti di una vita

Una poesia scritta qualche tempo fa , recentemente commentata nel blog :
"Letture ( e scritture)" - http://www.antonellapizzo.wordpress.com/ .
Segue il testo completo del commento.

I resti di una vita 
Un vecchio con le mani nei rifiuti
scavava dentro ai resti di una vita 
fra gli occhi di chi guarda ma non vede
 Automi di passaggio freddi e muti, 
ignari di una trama già ordita, 
scorrevano sul grigio marciapiede. 
 Un torsolo di mela, una focaccia 
oggetti lacerati dagli squarci,
 utili un tempo ed ora abbandonati, 
poneva il vecchio nella sua bisaccia 
cercando del passato i resti marci,
profumi e odori indifferenziati. 
 Negli occhi azzurri fra i capelli bianchi
 un improvviso guizzo d’allegria 
o forse solo un lieve appagamento 
scambiato dagli automi vuoti e stanchi 
per uno sguardo pregno di follia, 
quando immondizia è anche il sentimento.

(Sara Ferraglia)
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Credo che in un giorno così freddo questa poesia cada proprio a pennello. Trovo molto bella e indovinata la scorrevolezza degli endecasillabi, sempre molto ariosa, coerente -interessante la piccola stenosi del quinto verso, non penso casuale – e poi l’attacco pensato in forma di prosa, che conduce alla sequenza più isolata dei vari fotogrammi. Ho avvertito una buona coesione nel piccolo impianto, e anche l’intensità della sua immagine, che apre e chiude la struttura come se tripartita nei tre blocchi in trame differenti: nel secondo, quello centrale, la sua figura si svela e si cela attraverso gli oggetti del suo cercare, a volte come appendici o pezzi di un solo apparato pulsante; nel primo e nel terzo pare che prevalgano invece rispettivamente i movimenti delle mani e quelli degli occhi tra i capelli, come motori “umani” dell’azione, paralleli e forse ragionati in simmetria con le loro rispettive prese sul rifiuto e sulla luce -”guizzo, azzurro”, tutto molto liquido, orizzontale, disteso. Bello il contrasto tra lo sguardo che non vede della prima strofa e la follia del finale: sarà mai lo stesso buio? E l’azzurro arioso degli occhi contro il bianco fisico e più materiale dei capelli, un’idea di tempo e forse di giovinezza, che risuona ancora molto forte nella forza del colore. Questo è quello che ho colto, nel mio piccolo. Mi sembra un lavoro molto interessante e da approfondire. Grazie di questo bel dono, Luigi Salerno

4 commenti:

luigi ha detto...

Grazie dell'attenzione alla mia piccola analisi del tuo testo. Ne sono davvero onorato.
Cordialmente,
Luigi

marina ha detto...

un testo molto bello e denso di valenze umane e sociali
un saluto
marina

Gianna ha detto...

Invito te e i tuoi lettori a votare due poesie semifinaliste sul mio blog di poesia.

Renata ha detto...

Ciao SARA !.
Una poesia intensa. Grazie.