venerdì 28 marzo 2008

Sonetto per i tuoi tredici anni

Tredici anni

Per te non ho mai scritto una poesia
 Eppure sei da sempre nel mio cuore 
E prima che tu cresca e scappi via 
Voglio lasciarti un segno del mio amore. 
 Parole nate per i tredici anni 
Per questo tempo strano e misterioso
 Pensieri dolci per quando t’affanni 
Pensieri allegri quando sei gioioso.
 Piccole note per una canzone 
Che t’accompagni nella tua giornata 
Che possa suscitare un’emozione 
Come carezza su di te posata. 
 A volte quel che conta non si vede 
Ma sta da qualche parte ad aspettare
 Poi d’improvviso sai cosa succede?
 Che con la mano tu lo puoi afferrare. 
 Avrai per questo mondo occhi curiosi 
Avrai un cuore che saprà ascoltare 
Avrai pensieri chiari e luminosi 
E saprai sempre dove vuoi andare.

A Pietro

(Sara Ferraglia)

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venerdì 14 marzo 2008

Genitori e figli...piccolo pensiero.

Comunque figli. 

Siamo stati germogli 
E poi cespugli incolti 
A volte rami in fiore 
E spesso rovi 
Comunque figli. 
Stessi volti nei volti 
Fitto intreccio d’amore
 In giorni vecchi e nuovi.

( Sara Ferraglia)

sabato 8 marzo 2008

8 marzo : La forza delle donne

La forza delle donne

Ardevano le messi sotto il sole
 Mentre la falce amica le avvolgeva 
Sciamavano lontano le parole 
Di chi giustizia seminar voleva. 
 La contadina dalla pelle scura 
Segnata dagli schiaffi della vita 
Sfidava il cielo il vento e la paura 
Chiudendo in pugno forte le sue dita. 
 Tornò l’autunno con la nebbia densa 
Ad offuscare l’anima e la mente 
Tornò la falsa gloria di chi pensa
 Che il tutto sia di pochi solamente. 
 Mai stanca l’operaia in bicicletta 
Sull’argine del fiume travolgente 
Di vita e di speranza era staffetta 
Fra i volti intimoriti della gente.
 Si ruppe il ghiaccio e venne primavera 
Di fiori nei capelli e di canzoni 
E si cantò di pace quella sera 
D’aria pulita e libere emozioni. 
 Sentiva la ragazza giunta l’ora 
D’esser padrona della propria vita 
Temeva di dover soffrire ancora 
Ma dentro la sua forza era infinita. 
 Ancora nubi scure all’orizzonte 
E brividi di freddo nella schiena 
Ma limpida e distesa è la sua fronte 
Lei, giunco che resiste nella piena.

(A mia nonna, a mia madre, a me stessa, a mia figlia e a tutte le donne che verranno)
(Sara Ferraglia )


2° premio - "L'insigne Borgo Sala Roderari" - AL - maggio 2005
Menzione speciale Premio "Walter Ciapetti - Castelnuovo G.- LU - 2007)
3° premio - "Il dolce stile eterno " - Firenze - 2007)
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Eravamo in corteo

Eravamo in corteo

Eravamo in corteo, ragazze

che la notte volevan sfidare

Indumenti bruciati, un eccesso

e qualcuno ci prese per pazze

per la libera scelta d’andare

dove ancora non era concesso.

Oggi piove, una donna cammina

nel vapore di nebbia autunnale

E sui tacchi vacilla insicura

se la notte si fa più vicina

Anche un’ombra può farle del male

e ritorna un’arcaica paura.

Riprendiamo la notte e che sia

orizzonte di luna e di stelle

E il pensiero sia fresco vivaio

e si nutra con la fantasia

alla forza brutale ribelle

come rosa che sboccia a gennaio.

( a tutte le donne che ancora hanno paura )

(Sara Ferraglia)

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