domenica 27 gennaio 2008

Ascoltando Goran Bregovic

Notte di guerra nei Balcani ( ascoltando Goran Bregovic)

Danza scatenata danza gitana
 Intorno al fuoco allegra e colorata 
Capelli lunghi mossa la sottana
 Rossa sul volto non s’è mai fermata. 
 Cupa la notte balcana che avanza 
Fredde le stelle nel cielo appannate 
E cresce intenso il ritmo della danza
 Gambe leggere dal vento sfiorate.
 Ogni scintilla che nasce dal fuoco 
Ancheggia e sale nell’aria già scura
 E della musica il magico gioco 
Cancella dai suoi occhi la paura. 
 Or brillano nel buio gli occhi neri 
E danza sul suo petto la collana 
Avvolta dai colori e dai misteri
 La morte nella notte s’allontana.

( Sara Ferraglia )

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venerdì 25 gennaio 2008

A mia figlia...prima che nascesse.

L’attesa

. Mi riempi il corpo e l’anima 
 Immensamente grande
 Come un abbraccio all’universo 
 O come quando guardo il cielo terso.
 Lascia che ascolti il tuo respiro 
 E silenziosamente parlami di te. I
ntensa voce 
 Goccia preziosa e pura essenza
 Natura stessa della mia esistenza.
 Ogni momento nella lunga attesa
 Ricamerò d’amore il nome tuo
 Immensa vita che ti sei accesa.

(Sara Ferraglia )
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martedì 22 gennaio 2008

Tempi moderni...

Se un pettirosso canta all’alba 

Ma come può cantare un pettirosso 
nell’albeggiare così freddo e bigio?
 Davvero immaginare io non posso 
cosa lo ispiri in questo giorno grigio!
 M’affaccio alla finestra per capire, 
allegro se ne sta s’un davanzale
 ed il suo canto a tutti sembra dire 
“C’è sempre il sole dopo il temporale.” 
 Sbatte le alucce e il canto mi rapisce, 
non riesco più a distogliere la mente 
sono incantata e forse lui capisce, 
sale di tono ancora più abilmente. 
 Canta le meraviglie del creato
 e sembra che non voglia mai finire. 
Da un piano alto arriva un ululato
 “Ma quando smetti che voglio dormire!” 
 Per un così gentile concertino 
che cosa fa passar l’ispirazione? 
Non occorre un cervello molto fino 
per capir che la colpa è di un coglione.

(Sara Ferraglia)

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mercoledì 16 gennaio 2008

Tu ed io sorelle


Tu ed io sorelle

Siamo mai state con gli occhi persi
sole, a guardar le stelle?
Cresciute all’ombra d’alberi diversi
Tu ed io, sorelle.
Il vento di carezze avaro
Ci ha sferzato la pelle
Nemico il tempo, a volte amaro
Tu ed io, sorelle.
Ci siamo mai abbracciate forte
Per entrar nella pelle?
L’una nell’altra radici contorte
Tu ed io, sorelle.
Gli stessi segni tracciano il volto
Le nostre voci, solo quelle
Parlano a due anime in ascolto
Tu ed io, sorelle.
(A mia sorella Bruna )
(Sara Ferraglia)


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martedì 8 gennaio 2008

Quando incontrai la poesia

La poesia. 

Solitaria in disparte 
mollemente adagiata sul letto di parole
 nella nebbia dell’arte
io ti avevo trovata fra le anime sole.
 Con le mani ti ho presa 
Occhi chiusi a cercare
 sconosciuta emozione 
Al tuo fascino arresa
 come naufrago in mare 
che non ha direzione.
 Silenzioso il tuo canto di sirena o di musa 
mi rapisce nell’onda 
del sorriso e del pianto 
nella luce soffusa 
poi ritorno alla sponda. 

(Sara Ferraglia)

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domenica 6 gennaio 2008

La notte della Befana.

La notte della Befana.

Ti svegli all’alba coi piedi ghiacciati 
Cerchi le calze per farti scaldare 
Scendi dal letto e cominci a frugare
 Nei desideri dei tempi passati 
E nei ricordi dal sonno offuscati.
 Cerchi il rumore di passi sui tetti 
Ed il profumo di notti stellate 
Quando sognavi di streghe e di fate 
Quando dal cielo piovevan confetti 
Forse perduti da incauti folletti.
 E’ proprio questa la cosa più strana 
Che il tempo è maestro, a volte, a sbiadire 
Pensieri ed orme che vuoi custodire 
Poi certe notti l’oblìo si dipana 
E ancora aspetti l'amata Befana.

(Sara Ferraglia)

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sabato 5 gennaio 2008

Chissà se arriva...

Chissà se arriva.


Silente notte di nebbia padana

penetra il freddo fin dentro le ossa

spero in un dono, non credo che possa...

dormon le stelle, la luna è lontana

chissà se arriva fin qui la Befana...

(Sara Ferraglia)

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martedì 1 gennaio 2008

Ninna nanna al 2008 appena nato...



Ninna nanna per un bambino africano


Possano nudi i tuoi piedi
sprofondar nelle dune
Possano i sogni in cui credi
attraversar notti e lune.

Possa la terra odorare
d’uva matura e grano
e possa tu calpestare
l’erba sull’altopiano.

Calore e sete placati
dall’acqua del torrente
e d’amore saziati
anima cuore e mente.

E possa il vento portare
libero il tuo pensiero
fino a raggiungere il mare
di pace messaggero.

Possa tu riposare
Sotto un cielo stellato
E ringraziare il cielo
Solo per esser nato.

( a tutti i bambini che soffrono in qualche parte del mondo )



Sara Ferraglia






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