mercoledì 26 settembre 2007

Una madre

Una madre

Io ti ricordo coi capelli neri

Raccolti sulla nuca a crocchia

Donna che nascondevi i tuoi pensieri

Quando prendevi me sulle ginocchia

Per quel tuo figlio perso nella guerra

Nell’anima tormento lacerante

Soltanto ti rimase un po’ di terra

E la sua voce sempre più distante

Negli anni tu aspettavi il suo ritorno

E lui viveva eterno nei tuoi gesti

Quand’io piccina ti giravo intorno

E m’aggrappavo ignara alle tue vesti

Un solido rifugio era il tuo fianco

Dolce giaciglio nella notte scura

A me bastava quel tuo corpo stanco

Per cacciar via del buio la paura

Io ti ricordo dolce e disperata

Anima in lotta contro il maestrale

Vela leggera dal tempo ammainata

Naufraga persa nel tuo antico male


( A mia nonna )

venerdì 14 settembre 2007

Poesia nella mia città



Notte emiliana
Mi siedo accanto a te amico mio,
tu bevi birra ed io una malvasìa
Straniero in questa terra sono anch’io
Da quando aspetto qui che sera sia.

Sulla via Emilia scorrono veloci
Luci e rumori nella nebbia fitta
Come fantasmi tornan volti e voci
Chiusi da tempo nella mia soffitta.

Pane e salame ed un bicchier di vino
Per festeggiare insieme un buon raccolto
Oppure la bottiglia del nocino
Per rincuorar l’amico triste in volto.

E quando il gelo tutto ricopriva
Sentivo già nell’aria la mattanza
La vita del maiale che finiva
Già prometteva sogni d’abbondanza.

Scompare il viso tuo nel denso fumo
Tu mi sorridi eppure sei lontano
E intanto io ricordo il suo profumo
Di Parma la Violetta e la sua mano.

Sulla via Emilia scorrono i ricordi
Si perdono sull’argine silente
Del “Va pensiero” mormoro gli accordi
Mentre cammino vecchio fra la gente.

Sara Ferraglia - 2005




Stamattina il torrente era in piena
Stamattina il torrente era in piena.
Tumultuosa e melmosa scendeva,
ed ai monti mostrava la schiena,
questa forza che ieri non c’era.

Sotto un cielo di nubi pesanti
nella nebbia che tutto avvolgeva,
sotto gli archi dei ponti tremanti
l’onda scura il suo corpo stendeva.

La guardava un vecchio passante.
Tutt’intorno cadevan le foglie,
lui chiudeva il cappotto pesante
e prendeva a braccetto sua moglie.

Lei diceva, parlando un po’ forte,
“E’ più grossa che nel trentadue.”
“Sai qual è la più grossa? La morte.
L’acqua và. Resteremo noi due?”

Lei si strinse al suo braccio e sorrise.
Calpestando il tappeto di foglie
lentamente in cammino si mise
quel vecchietto insieme a sua moglie.


Sara Ferraglia - 2003
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sabato 1 settembre 2007

E-mail che mi hanno lusingata...

13 settembre 2007 Segnalazione Concorso Nazionale di Poesia "Città di Giungano" La Pro-loco Giungano è lieta di comunicarLe che la poesia"Donna dell'est" è stata giudicata meritevole di segnalazionedalla Giuria che ha valutato le 244 poesie pervenute al ConcorsoNazionale di poesia "Città di Giungano"; pertanto La invita allacerimonia di premiazione che si terrà a Giungano sabato 29 settembre2007 alle ore 19,00 per la lettura musicata della suddetta ,lalettura della motivazione della segnalazione con la consegna dellatarga e attestato di partecipazione.Per il buon esito dellamanifestazione La preghiamo di confermare la Sua presenza via e-mail.In attesa Le porgiamo distinti saluti. 14 agosto 2007 E' tanto bella la sua poesia "Ricordo d'infanzia"! Una delle poche tra tanta banalità! :) L'ho letta sul sito del concorso con tema "La casa" (a cui sto partecipando anch'io con la poesia "Notturno"). Ho letto diverse poesie dopo aver inserito la mia e mi sono meravigliata di come la gente sia convinta che basti andare a capo un paio di volte per fare poesia... invece la sua era un'altra cosa... almeno ho una valida concorrente! :) Giorgia Tribuiani